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a cura di Livio Carati nelle NEWS i dettagli ![]() Ora legale, i pro e i contro Nella notte tra il 29 e il 30 marzo, in Italia è
iniziato il consueto passaggio all'ora legale, con le lancette che sono avanzate
di un'ora. L’ora legale fu introdotta per la prima volta nel 1916,
durante la Prima Guerra Mondiale, per essere poi abolita e riattivata più
volte, fino a diventare definitiva nel 1966. Ogni anno si riapre il dibattito su questa pratica su cui la comunità
scientifica ha diverse posizioni. Questo piccolo cambiamento comporta una
perdita di sessanta minuti di sonno, un effetto che divide sia la comunità
scientifica che l'opinione pubblica. Molte persone, infatti, riscontrano un
aumento dell'irritabilità nei giorni successivi al cambio. Negli Stati Uniti un sondaggio ha rivelato che
il 54% della popolazione sarebbe favorevole all'abolizione di questa pratica,
proponendo di mantenere l’ora legale tutto l’anno per una questione di risparmio
energetico. Tuttavia, questa ipotesi incontra resistenze nel mondo scientifico:
secondo i ricercatori, avere mattine più buie e serate più luminose potrebbe
alterare i ritmi del sonno. Molte
organizzazioni mediche sostengono quindi l'adozione dell'ora solare permanente.
Il dibattito tra gli esperti è acceso. In un recente articolo scientifico, si afferma che le
problematiche legate al sistema attuale sono spesso esagerate e che prima di
abbandonare il cambio d'ora bisognerebbe valutare attentamente le conseguenze.
Al contrario, altri studiosi spiegano che il cambio d'ora rappresenta una
soluzione pratica a un problema più ampio: la necessità di adattare i ritmi
sociali ai cicli di luce naturale. Sostengono infatti che "Gli esseri
umani nelle società preindustriali adattavano naturalmente le loro attività
stagionalmente, alzandosi prima in estate e più tardi in inverno”. Tuttavia, nel mondo moderno, gli orari di
lavoro e scuola restano invariati tutto l'anno, creando discrepanze tra il
ciclo solare e i ritmi circadiani, cioè i ritmi naturali che regolano tutte le
funzioni umane. Un altro problema legato all'ora legale è l'eccessiva
esposizione alla luce serale, che rende più difficile addormentarsi, collegando
queste alterazioni del sonno a un incremento di infarti, ictus, incidenti
automobilistici e infortuni sul lavoro. La Medicina del Sonno, branca della neurologia che
studia questi fenomeni, sottolinea il ruolo fondamentale della luce naturale
nel nostro benessere: "L'esposizione alla luce solare sopprime la
melatonina nel cervello e ci fa sentire vigili. Ecco perché le persone che si
svegliano al buio rimangono assonnate e perché troppa luce prima di andare a
letto può rendere difficile addormentarsi". L'esposizione mattutina alla
luce naturale aiuta a regolare i ritmi circadiani, favorendo un sonno più
regolare. Alcuni studiosi evidenziano anche le conseguenze
economiche: la privazione del sonno comporta costi sanitari aggiuntivi e una
riduzione della produttività. Tutto quanto detto evidenzia le difficoltà di trovare
una soluzione universale, dato che ogni individuo ha un orologio biologico
diverso. Alla domanda su quale soluzione
adottare, la comunità scientifica e medica nel suo complesso è più favorevole
all'ora solare permanente o comunque a un sistema che non preveda cambi di orario.
Invece di cambiare gli orologi, un approccio migliore potrebbe essere quello di
consentire ai luoghi di lavoro e alle scuole una maggiore flessibilità
nell'adattare gli orari in base alle condizioni di luce naturale. Mentre il
dibattito prosegue, il passaggio all'ora legale resta comunque una consuetudine
consolidata, ma non priva di controversie. Sarà il tempo a determinare se
questa pratica resterà invariata o se il futuro riserverà un cambiamento
definitivo. ![]() |
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